Dall’inizio dell’anno le direttive di Bio Suisse includono per la prima volta un’istruzione relativa agli integratori alimentari (PDF, da pagina 291 delle direttive). Essa stabilisce quali requisiti devono essere rispettati affinché i preparati dosati come capsule o compresse, ma anche polveri, granulati e liquidi possano essere insigniti della Gemma. Una novità che faciliterà ai produttori, agli elaboratori e ai commercianti di tali prodotti l’accesso alla Gemma e che dovrà schiudere nuove prospettive. Un pensiero che la presidenza di Bio Suisse aveva già avuto nel 2004, ma che nel 2008 era stato nuovamente abbandonato. Tra l’altro per motivi d’immagine.
In passato, generalmente solo pochi integratori alimentari riuscivano a qualificarsi per la Gemma. Anche solo perché nella loro forma corrispondevano a una categoria di alimenti già menzionata nelle direttive. Un classico esempio sono i prodotti a base di colostro dell’azienda zughese Swiss Bio Colostrum. In questo caso si tratta semplicemente di latte in polvere da latte certificato di mucche, capre e pecore. In questo modo, per anni è stato possibile eludere elegantemente il divieto generale vigente in passato per gli integratori alimentari – e in fondo il colostro in polvere non è nient’altro che questo. Tuttavia, quando arrivò il giorno in cui la suddetta azienda oltre alla polvere volle produrre anche capsule di qualità Gemma, in un primo momento i responsabili di Bio Suisse risposero «niet!».