Situata su una morbida altura nella zona collinare del Wiggertal in prossimità di Lucerna a un’altitudine di 650 m sul livello del mare, la fattoria biologica NaturGut Katzhof offre una splendida vista sulle montagne circostanti. Le mucche nutrici pascolano, mentre la raccolta delle carote procede a pieno ritmo: sono benvenuti i volontari! La coppia bio formata da Claudia Meierhans e Markus Schwegler ha rilevato la fattoria dai genitori di Claudia nel 2015 e l’ha subito convertita al biologico. «Cercavamo una forma di economia alternativa e volevamo anche essere indipendenti dal commercio all’ingrosso. Il concetto di agricoltura civica ci è piaciuto e con gli abbonamenti alle verdure abbiamo acquisti sicuri», dice Markus Schwegler a proposito dell’agricoltura civica. «Abbiamo iniziato in piccolo: i nostri clienti erano gli amici e i conoscenti. Ma la notizia dell’agricoltura civica si è diffusa rapidamente e ora abbiamo circa 55 abbonamenti alle borse di verdura, per cui non possiamo più crescere troppo, perché il raccolto va a finire dritto nelle borse dei soci.» Un certo potenziale comunque ancora c’è, dato che è disponibile un altro campo da coltivare.
Una fattoria biologica che diventa un vero e proprio luogo d’incontro, un angolo di natura intatta, dove si può anche imparare cosa significa agricoltura rigenerativa, cibo sano e cicli chiusi. E chi vuole partecipare attivamente al raccolto, nell’agricoltura civica trova anche arte, ispirazione e persone interessanti
Agricoltura civica: un concetto alternativo alla fattoria Katzhof
L’agricoltura civica è basata sulla collaborazione diretta fra agricoltori e consumatori. «Abbiamo già provato diverse forme, dai giorni obbligatori di aiuto per il raccolto fino alla collaborazione su base volontaria. Il nostro stile di vita si sposa meglio con il concetto del volontariato», afferma Markus Schwegler. Capisce che possa succedere di non avere tempo per aiutare. «Anche io sono spesso impegnato, oltre a lavorare come bioagricoltore mi dedico ad attività politiche a favore dei piccoli agricoltori.»
Alcuni soci aiutano di più, altri meno. Fiducia, collaborazione e volontarietà sono principi importanti alla fattoria biologica, inoltre la partecipazione alle decisioni e la comunicazione con i soci sono apprezzate e incoraggiate. I «cittadini sostenibili» della vicina Lucerna hanno in particolare il desiderio di avvicinarsi alla produzione alimentare e sono diventati soci. Apprezzano il fatto di poter ricreare una relazione con il cibo. Così sanno da dove vengono gli alimenti e in quali condizioni sono stati prodotti. Nell’associazione «Solavie» che è stata fondata si ha una comunicazione costante, si ricevono feedback e si spiega qual è la situazione attuale nei campi. Gli incontri sono inoltre arricchiti da una presentazione o da un tema principale per fornire ulteriori input a proposito dell’agricoltura sostenibile.
Seminare, diserbare e raccogliere insieme
Si può partecipare a tutte le fasi del lavoro nell’orto comunitario, perché di lavoro ce n’è sempre, soprattutto in primavera e autunno. Uno dei momenti clou è sempre il raccolto in comune. Partecipano anche tanti bambini, che trascorrono delle piacevoli giornate all’aria aperta e quando possono aiutano. In alta stagione, ad esempio per la raccolta delle patate o delle carote, il bioagricoltore invia un’e-mail a tutti i soci per chiedere aiuto, «ma venga pure chi vuole venire!». Si viene ricompensati con piacevoli incontri e tante belle esperienze sul campo. «Sì, il lavoro può anche essere faticoso fisicamente», in fin dei conti l’agricoltura è così.
Sostenibilità e cicli chiusi
La coppia bio vive in modo sostenibile, il che non è limitato a una gestione attenta del terreno, degli animali e a una produzione senza spreco di risorse con ampie superfici per la promozione della biodiversità. «Per noi anche l’alimentazione vegetariana fa parte di tutto questo», afferma Claudia Meierhans. «Allora perché teniamo anche delle mucche per la produzione di carne? Da un lato facciamo trascorrere una vita dignitosa alle nostre mucche nutrici e offriamo ai consumatori carne di produzione regionale e sostenibile, dall’altro il pensiero circolare è un elemento molto importante per noi.» La produzione di verdura, in particolare, richiede un terreno ricco di sostanze nutritive. Il letame degli animali viene usato come concime. Quindi tutto resta nella fattoria, non serve acquistare fertilizzanti all’esterno. I pendii più ripidi che circondano la fattoria Katzhof sono perfetti per far pascolare le mucche. Il ciclo si chiude.
Incontri e arte
Alla fattoria biologica si trovano qua e là anche delle sculture in steatite, marmo, argilla e legno, dipinti e un’aiuola di fiori ed erbe ispirati a Fibonacci. L’artista della fattoria è «Walti», soprannome del pensionato Walter Mangold. Il suo operato lascia il segno, lui è anche uno dei soci più attivi dell’associazione di agricoltura civica. Il suo camper è parcheggiato alla fattoria biologica dietro la yurta e vi trascorre tre giorni la settimana per poter aiutare il più possibile. Inoltre è apicoltore e gestisce le otto colonie d’api alla fattoria biologica. Pensiero circolare, collaborazione, creatività e fiducia sono caratteristiche distintive di tutte le aree della fattoria. «L’agricoltura è il substrato su cui realizziamo tutto questo», afferma la coppia bio promotrice dell’agricoltura civica presso la NaturGut Katzhof.
Fattoria biologica Katzhof
Claudia Meierhans e Markus Schwegler gestiscono circa 14 ha di superficie agricola utile e 3 ha di bosco a Richenthal. L’orticoltura e le colture arabili forniscono tutto l’anno una buona varietà di prodotti per le borse di verdura biologica e per le altre forme di vendita diretta. Un’apprendista e diversi aiutanti volontari dell’agricoltura civica caratterizzano la fattoria NaturGut Katzhof. La permacoltura è un metodo di coltivazione che interessa a Markus Schwegler per il futuro. Ha già fatto degli esperimenti in un tunnel di verdure creato in una cupola geodetica mobile, una specie di serra innovativa trasportabile su ruote.
Rédaktion: Maya Frommelt
photos: Luc Kämpfen et Maya Frommelt